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La timidezza - Commento

Buongiorno


Prendo spunto da questa sua ottima analisi per focalizzare il tema della timidezza in un campo, come quello del lavoro, di estrema importanza in quanto necessario a garantire un corretto equilibrio collettivo e sociale.


Al riguardo devo dire anzitutto, che il timido, in una società qual è la nostra, così aggressiva ed esibizionista, non può certo fare salti di gioia.


Fare i conti con un mondo che ti vuole a tutti i costi al centro della scena non è certo cosa per i "poveri timidi".

Le loro difficoltà sono, infatti,

del tutto evidenti, soprattutto,

in quelle circostanze, ove sono chiamati a svolgere attività non consona al proprio carattere.


Quella dei timidi è, infatti una strada in salita, così costretti, a rimediare a quelle "incapacità" attraverso un percorso, soprattutto nel mondo del lavoro, già di suo molto selettivo.

Per questo sono obbligati a coprire quel gap, sempre con un maggiore impegno ed una continua disponibilità.


Il loro percorso "in una situazione di handicap" così mirato alla performance ed al risultato senza tenere in nessun conto le caratteristiche del singolo individuo, può trasformarsi, spesso, in un cammino di incomprensioni e di insoddisfazioni.


A tale proposito, sarebbe opportuno infatti ricorrere, sempre, ad un parere psicologico affinché determinate figure, per una migliore valorizzazione del personale, possano trovare in azienda una più appropriata collocazione.

Ciò aggiungerebbe qualità oltreché una migliore coesione tra i dipendenti e quindi una più fattiva collaborazione.


Questo perché molto spesso i timidi hanno una sensibilità ed una capacità di empatia ben superiore a quella che si potrebbe riscontrare in altre figure. Il timido, rappresenta, per sua natura un valore aggiunto che se valorizzato in un contesto appropriato, è capace di promuovere quella spinta emotiva in grado di unire e condurre un team verso qualsiasi traguardo.


In molte aziende del settore privato questa è già una realtà e quindi le politiche delle risorse umane, provvedono ad un esame complessivo del candidato. Questo crea, naturalmente, i presupposti per un migliore spirito di squadra ed una maggiore capacità di raggiungere gli obiettivi prescelti.


Ma se nel processo aziendale questo meccanismo è ormai assimilato diversa cosa è per quanto accade nel settore pubblico ove, invece, questo modello non viene adottato ed il personale, anche a causa di una totale mancanza di adeguate pratiche delle risorse umane, risulta incapace a creare adeguati standard produttivi.


 
 
 

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