
Qualunquemente non voto
- pagineedaltro
- 11 giu 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Prendo spunto dall'estro e dell'ironia del nostro illustre e geniale attore e regista, Antonio Albanese per evidenziare il fenomeno dell'astensionismo che ormai sistematicamente condiziona le nostre elezioni da almeno un trentennio.
Anche questa volta Il nostro "Cetto Laqualunque" ha vinto di nuovo "portando" a casa un quorum di non votanti che raggiunge ed oltrepassa il 50%.
Un grande successo di indifferenza e di superficialità che lascia esterrefatti.
Il leitmotive del "tantonocambia niente" ha raggiunto così, il culmine dell'antidemocrazia.
Sicuramente il nostro eroe non avrà trovato il tempo di recarsi alle urne, tanti erano gli impegni che si affollavano nella sua giornata. Indubbiamente il menù sportivo che prevedeva gli Europei di atletica, la finale del Roland Garros, i preparaivi della Nazionale di Calcio per gli Europei ed il GP del Canada, non permettevano nessuna "distrazione". Alle elezioni ci avrebbero pensato gli altri.
Eh sì, deve essere andata in questo modo; certo non si poteva proprio pensare al voto.
"Cetto Laqualunque" disteso sul sui divano si sarà tenuto ben lontano da tutte le informazioni trasmesse nei vari TG e dallo stesso Ministero degli Interni.
La formula attuale "diritto-dovere" legata al voto si ferma al primo vocabolo lasciando al "dovere" un valore civico, a quanto sembra, del tutto irrilevante.
Il "tantononcambianiente" diffuso nel popolare senso di disinteresse, che costituisce l'attuale idea dominante riguardo al voto, purtroppo, non poteva dare esiti diversi.
Alla luce di queste considerazioni "Cetto" poteva godersi lo spettacolo dello Sport senza avere nessun tipo di ripensamento.
D'altra parte perché preoccuparsi se i nostri amici Europei, forse meno distratti, avevano trovato il tempo per esprimere il loro parere?
E poi cosa importa dell'assenteismo se in alcuni Paesi come Belgio, Bulgaria, Grecia e Lussemburgo il voto è obbligatorio?
Essendo tra l'altro ignaro del fatto che il DPR 361/1957 ex articoli 4 e 115 poi modificati prevedevano:
Ex art. 4 – L’esercizio del voto è un obbligo al quale nessun cittadino può sottrarsi senza venir meno ad un suo preciso dovere verso il paese.
Ex art. 115 – L’elettore, che non abbia esercitato il diritto di voto, deve darne giustificazione al sindaco del comune nelle cui liste elettorali è iscritto.
Forse la vittoria di Sinner al Roland Garros unita alle medaglie dell'atletica avrebbero reso indimenticabile il weekend ma il nostro " Sig. Laqualunque" poteva ritenersi, comunque soddisfatto.
Spegnendo il suo televisore non gli saranno certo mancati gli exit-poll, le dirette fiume, le interviste ai tanti personaggi; giornalisti o politici che fossero.
Era un Italia che a lui non interessava
Ma soprattutto non lo avrebbe nemmeno lontanamente toccato il fatto che quel non voto riguardava circa 23 milioni di Italiani. Anzi lo avrebbe rassicurato delle sue scelte.
Cosi si sarebbe addormentato felice pensando ai suoi "idoli", lontano dal fracasso delle parole e dei numeri, nella speranza che forse all'indomani, se le cose fossero andate come dovevano, sarebbe arrivata la buona notizia che grazie a quell'acronimo sconosciuto "PNRR" avrebbe potuto ricevere il suo reddito di inclusione.







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