25 Aprile 2024 - Festa della Liberazione - La Storia non si cancella-
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- 25 apr 2024
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Aggiornamento: 22 mag 2024
Voglio ricordare, in occasione della ricorrenza della Liberazione che pose fine alla II guerra Mondiale dopo una lunga e sanguinosa resistenza, uno dei momenti più critici e scellerati del potere fascista. Mi riferisco alla campagna del Nord Africa meglio conosciuta come guerra del deserto, frutto di uno smisurato e cieco bisogno di grandezza che, nell'ottica di una presunta superiorità della civiltà fascista creò i presupposti per la "nascita" di quello, che doveva essere nelle intenzioni di Benito Mussolini, il nuovo impero Romano.
In questo contesto venne combattuta a più riprese, una delle battaglie più cruente e dolorose di sempre, in cui vennero stimati in circa 9.000 morti e 30.000 prigionieri; la battaglia di Al Alemein.
Evoco questo episodio perché, come tanti altri, rappresenta un passaggio storico che fini' col trascinare verso la deriva il regime e pose finalmente fine ad una visione illusoria di uno Stato che misurava la propria grandezza nel mito della Roma imperiale.
Questa poesia che ho appunto titolato la "Battaglia di Al Alemein", è dedicata a mio padre che partecipò a quella battagglia, è un contributo al "25 Aprile," che, finalmente, liberò l'Italia dal Fascismo e pose le basi per lo sviluppo di un Paese liberale e democratico.
La battaglia di Al Alamein
Padre che hai portato con te il dolore della memoria
lo scempio della guerra è un urlo che lacera le membra
il tuo sgomento è vivo in me
sale ancora
dall'eco dei tuoi ricordi
l'odore acre del sangue
dei tuoi commilitoni
i segni del tuo martirio
sono nei miei occhi
rivedo nelle tue rughe
lo scorrere inesorabile del tempo
ed il tuo cuore inquieto
che sembrava non avere pace
il tuo volto arido come il deserto
non conosceva sorrisi
ma nel profondo dei tuoi occhi
scorreva quella rude dolcezza
che oggi porto addosso
come i tuoi silenzi
quella battaglia non ti ha mai lasciato
ti è rimasta dentro
come un tarlo invisibile
come un male oscuro
quel male antico
che come allora si insinua nell'uomo
che chiamiamo guerra
oggi
per non dimenticare
le nostre voci si sovrappongono
e all'unisono
tornano a gridare
no padre
la Storia non si cancella
le ferite non si chiudono
la forza della memoria
non si arresta
le voci dei 9000 caduti
di Al Alamein
continuano ad urlare
nel vento del deserto
nei sacrari
nei mausolei
s'ode
nel silenzio
la parola
pace
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