Commento attentato Sigfrido Ranucci 17/10/2025
- pagineedaltro
- 17 ott
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Buongiorno Professore, concordo pienamente su quanto dice.
Devo dire che nell'apprendere quanto accaduto ho avvertito un profondo senso di smarrimento, un'incertezza che ci riporta indietro nel tempo facendo emergere quelle ferite nascoste che non si sono mai rimarginate.
Mi riferisco a quella che venne definita “strategia della tensione” che fece cadere sul nostro Paese un'ombra che rappresentò per molto tempo uno dei periodi più tristi della nostra democrazia.
Allora non c'erano i social e la reazione dei cittadini era legata nella migliore delle ipotesi a manifestazioni di piazza e nel passaparola che si era abituati ad ascoltare nei bar.
Per decenni la nostra magistratura ha cercato di far luce su quei fatti efferati che avevano caratterizzato quel “fenomeno”. Ma a tutt'oggi rimangono in piedi molti degli interrogativi che si manifestarono nelle indagini.
La precisazione sopra evidenziata circa l'assenza dei social, vuole essere un richiamo a chiunque, quotidianamente si avvicina ed utilizza questo strumento per i motivi più disparati.
L'esperienza vissuta in passato induce, infatti a riflettere sull'importanza di esprimere e manifestare le proprie idee. Idee, si badi bene, che non devono indicare appartenenza a questo o quel gruppo politico, ma avere la lungimiranza necessaria per capire che un episodio come questo non potrà mai giovare al nostro Paese.
E’ giusta la sua riflessione riguardo all'importanza di questo strumento. Per la gravità di quanto accaduto tutti abbiamo l'obbligo di partecipare con discernimento, non certo per esacerbare gli animi con contrapposizioni e falsi ideologismi, ma cercando tutti di convogliare le nostre reazioni verso una unanime condanna riguardo a quanto accaduto.
I social devono rappresentare laddove è necessario un mezzo per avvicinare i cittadini alle istituzioni e tanto più se ne avverte il bisogno quando la democrazia viene messa in pericolo proprio colpendo un giornalista che attraverso il suo lavoro ne ha sempre nobilitato il valore.







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