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La "Creazione" e la crisi del settimo giorno


Al contrario di quanto si potesse immaginare l'alba del settimo giorno non fu per il Signore motivo di serenità.

Quello che doveva essere dedicato al riposo divenne, piuttosto, un giorno di preoccupazioni e ripensamenti e più volte avverti' nel suo cuore la sensazione di aver commesso degli errori.


D'altra parte egli fece tutto questo con estrema dedizione, come un padre premuroso e sensibile, pensò ad ogni aspetto, cercando di suscitare verso i propri figli la giusta gratitudine.


Chi lo avrebbe ringraziato per aver creato la luce  ed il sole?

Chi lo  avrebbe pregato affinché tutta quella bellezza non fosse andata persa?


Eppure il suo mondo avrebbe meritato di essere protetto ed amato; proprio come lui aveva fatto nei  loro confronti.


Dio era però consapevole che questi suoi pensieri fossero destinati a rimanere, soltanto  suoi desideri perché nessuno sarebbe stato capace di sacrificarsi per un Dio lontano e sconosciuto.

Per quale motivo, avrebbero dovuto amarlo se nemmeno lo conoscevano?


Si era fermato davanti al mare e guardava quella infinita distesa con la stessa benevolenza con la quale un artista contempla la sua opera.

Eppure aveva creato il mondo così come lo desiderava, ma non si sentiva soddisfatto.


Sarebbero stati capaci gli uomini a rispettarsi ed aiutarsi? Avrebbero avuto la forza per conservare quell'universo così come lui lo aveva ideato?


Al porsi di quelle domande il suo volto parve stanco e rassegnato e tutta la maestosa grandezza del suo creato non fu sufficiente a renderlo di buonumore.


Immaginò che ben presto l'uomo cosi' chiuso nel suo piccolo mondo  e dai suoi vizi, non avrebbe saputo vivere e riprodursi senza imbattersi in guerre fratricide e sanguinose.


Capi' quanto sarebbe stato arduo realizzare quel disegno di un uomo scevro dalla tentazione e dal peccato. E, soprattutto, si domandò: si può vivere senza peccato?


Lo colse a quel pensiero  una grande tristezza perché si chiedeva se fosse stato ragionevole costruire un mondo che sarebbe, poi, stato distrutto.


Si stava facendo buio ed egli cercò disperatamente di dare una risposta alle sue preoccupazioni. Il suo settimo giorno, il più lungo e difficile della sua creazione stava finendo e immaginò che ogni essere umano che si trovi davanti ad una scelta importante, avrebbe avuto, similmente, gli stessi dubbi.


Si compiaque che il suo "uomo" avrebbe presto avuto l'opportunità di vivere  in quel "luogo". La natura e tutto ciò di cui si componeva era il corredo che  si apprestava a regalargli per il suo  cammino.


Come fa un buon padre si pose nella condizione di non doversi rimproverare di non aver dato al proprio figlio tutto ciò di cui aveva bisogno.

Ma forse, pensò, che quelle necessità, per un figlio distante migliaia di anni da lui, non avrebbero avuto nessun senso.


Si assopi` così, preso dalle sue incertezze sperando all'indomani di poterlo trovare felice.

 
 
 

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