Quando il cane fiuta l'anima
- pagineedaltro
- 30 lug
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È qualche giorno che ti vedo gironzolare intorno a me più del solito. Ho visto che soprattutto la sera anziché accomodarti nella tua cuccia o in uno dei tanti possibili comodi giacigli, vieni a sistemarti proprio a fianco al mio letto, tra il muro e l'armadio in uno spazio che riesce a malapena a raccogliere il tuo corpo.
Ho provato a chiederti il perché e tu mi hai guardato serio, quasi con rimprovero, senza spostarti.
Anche nel gioco mi sei sembrato meno attivo; poco interessato, come fossi stato preso da altri pensieri. Ci ho pensato un po' su e l'unica, vera, possibile risposta l'ho trovata nel fatto che tu mi stessi offrendo il tuo aiuto; come se avessi avvertito un mio stato di malessere.
Forse i cani, contrariamente agli esseri umani, sono in grado di stabilire quel tipo di empatia capace di leggere lo stato d'animo del proprio padrone e tu probabilmente, volevi farmi soltanto compagnia.
Se questo ragionamento fosse vero vorrebbe dire che tu hai avvertito in qualche modo qualcosa che ti ha fatto pensare al mio stato d'animo e ti sei messo in allarme.
Veramente se non fosse stato per te, non ci avrei nemmeno pensato.
Deve essere accaduto perché ultimamente mi hai visto andare a letto presto e restare sdraiato nel silenzio senza dormire. Certamente l'hai considerato come un fatto insolito e ti sei "preoccupato.”
È incredibile gli uomini nonostante l'uso delle parole riescono a malapena a comprendersi e anzi il più delle volte non ci provano nemmeno e a te è bastato così poco che ho fatto anch'io fatica a rendermene conto.
Chissà cosa avrai pensato; certo in tutti questi anni avrai imparato che andare a letto implica tante possibili situazioni; che si può essere felici e ci si va per fare l'amore, che si può essere stanchi e ci si va per riposare, che si può stare male e ci si deve stare per forza, ma certo questa ti mancava ed il comportamento del tuo padrone un po' ti sorprendeva.
Che tu fossi preoccupato per il mio modo di fare proprio non l'avevo messo in conto; fiutare l'anima non è mai cosa semplice.
Certo se avessi avuto un vero amico come sei tu, probabilmente ne avrei potuto parlare con lui, avrei potuto confidarmi ed in qualche modo sarei riuscito meglio a superare questa impasse.
Sì, dev'essere andata così! Come vedi il nostro dialogo ha dato degli ottimi risultati. Hai valutato la situazione, hai preso le tue contromisure e poi le hai messe in atto.
Questo vuol dire, per concludere, che nel momento in cui non ti vedrò più vicino a me in quel cantoncino, vorrà dire che mi considererai "guarito".
Bene, vedremo come andrà a finire.






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